giovedì 15 marzo 2007

Moduli e primi incontri.

Tralasciamo il lungo percorso che ci ha portato a questa decisione, e veniamo al dunque, cioè al giorno in cui abbiamo telefonato a un'associazione per un colloquio informativo.

"Ritenta, sarai più fortunato..."

Infatti, non sapevamo che prima di rivolgersi alle associazioni occorre ottenere l'idoneità, e per farlo il percorso è abbastanza tortuoso. Occorre ritirare un modulo, compilarlo e consegnarlo al tribunale dei minorenni di competenza, corredato di una lunga lista di certificati e documenti, tra cui l'autorizzazione dei propri genitori a proseguire... ecco tutto pensavo nella vita, tranne che, arrivato alla soglia degli "anta", dover andare dai genitori a farmi fare una autorizzazione firmata! Comunque tutto ciò ha un senso, in fondo i genitori sono i futuri nonni, anche loro hanno diritto a partecipare a questa decisione. E poi, ora che hanno firmato, non potranno ceto negarmi un po' di baby sittering in caso di bisogno... per precauzione ho fatto 8 fotocopie del documento, di cui due depositate in una cassetta di sicurezza anonima in un sotterraneo svizzero.

Siamo pertanto andati a ritirare detto modulo presso l'ASL della nostra provincia; ci siamo fatti spiegare a grandi linee dalla disponibile assistente sociale, come compilarlo e quale documentazione raccogliere.

Poi mi sono ritirato due settimane in meditazione per cercare di capire quello che mi ha spiegato l'assistente sociale (ma quello è un limite mio). Infine abbiamo iniziato la caccia ai documenti ma, soprattutto, la compilazione del modulo.

Ma che è 'sto modulo? In pratica è una specie di lista dove dovete esprimere quelle che sono le vostre preferenze, le vostre aspettative e i vostri desideri. A volte ci sono domande un po' strane. Ma solo dopo che avrete parlato con l'assistente sociale le capirete davvero!

Ad esempio, abbiamo capito da subito che non è che un bambino possa essere scelto come al supermercato, per cui se si richiede (ad esempio) un bambino bello, biondo, di sana e robusta costituzione, dal quoziente di intelligenza superiore e senza difetti fisici, come minimo si viene guardati con sospetto; subito abbiamo intuito che anche sull'età non ci si può impuntare, e che il bambino va accettato così com'è, perché è così che si farebbe nei confronti di un figlio naturale, e che differenza fa?

Non abbiamo capito sottigliezze tipo quella contenuta nella domanda: "quand'è che tuo figlio deve sapere di essere adottato?" 

Certo non potevo rispondere "Avendo deciso di cercare un bambino africano, non credo che sarà difficile farglielo capire", così ho risposto "quando lui manifesterà curiosità sull'argomento"

Ahimè, risposta sbagliata... ci è stato infatti spiegato che la condizione adottiva non solo non va nascosta, ma va fatta accettare fin dall'inizio al bambino, perché se si aspetta il momento giusto per dire la verità, quel momento non arriverà mai, e comunque quando arriverà sarà troppo tardi...

"Quanti bambini?" Anche due, perché no...

"Che età devono avere?" Non pretendiamo neonati, anche in età prescolare... non abbiamo pensato che è difficile trovare due fratelli, entrambi in età prescolare. Speriamo di avere la possibilità di spiegarci meglio nelle prossime occasioni che si presenteranno...

Comunque a partire dalla consegna della documentazione al tribunale, abbiamo avuto sei colloqui, tre con l'assistente sociale e altri tre con lo psicologo; sul contenuto di questi sorvolo, per non togliere il gusto della sorpresa a chi decidesse di fare lo stesso percorso...

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