domenica 1 febbraio 2009

La storia insegna

[1] At in castris Curionis magnus omnium incessit timor animis. Is variis hominum sermonibus celeriter augetur. Unusquisque enim opiniones fingebat et ad id, quod ab alio audierat, sui aliquid timoris addebat.

[2] Hoc ubi uno auctore ad plures permanaverat, atque alius alii tradiderat, plures auctores eius rei videbantur.

[...]

[4] Dubia durius accipiebantur; nonnulla etiam ab iis, qui diligentiores videri volebant, fingebantur.


Cesare, De bello civili, Libro secondo, 29.

 

La libera traduzione di quanto ho appena riportato, più o meno suona così:

Nel campo di Curione iniziò a serpeggiare il panico, alimentato dalle voci dei legionari. Ognuno infatti cercava di interpretare ciò che gli veniva detto, aggiungendoci del suo e così facendo contribuendo ad aumentare il timore.

Se una chiacchera, anche se partorita da una sola persona, inizia a passare di bocca in bocca, inizia ad acquistare autorevolezza, come se fosse suffragata da più fonti.

Di conseguenza le voci, anche se non verificate, venivano accolte come drammaticamente vere; e in più alcuni, per far vedere che erano informati più degli altri, ne inventavano di nuove.



Ora, chiunque può interpretare e adattare ciò che ho riportato al giorno d'oggi, come meglio crede; fatto sta che ancora una volta resto impressionato da quante cose gli antichi abbiano ancora da insegnarci.

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